Camomilla
Camomilla: una delle piante officinali più amate
La camomilla è molto più di un semplice rimedio della nonna. È una delle piante officinali più utilizzate al mondo, conosciuta fin dall'antichità per i suoi effetti calmanti e benefici sull'organismo. Quando si parla di camomilla, ci si riferisce generalmente alla Matricaria chamomilla (o Matricaria recutita), una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Asteraceae.
Che pianta è e dove cresce
La camomilla è facilmente riconoscibile: presenta piccoli fiori simili a margherite, con petali bianchi e un caratteristico centro giallo. Cresce spontaneamente in Europa, Asia occidentale e Nord Africa, ma è oggi coltivata in molte parti del mondo per scopi alimentari, erboristici e cosmetici. Predilige terreni soleggiati e ben drenati e può essere trovata anche lungo i bordi delle strade, nei campi incolti e nei prati.
Proprietà della camomilla
La camomilla è ricca di principi attivi come flavonoidi (in particolare l'apigenina), cumarine, acidi fenolici e oli essenziali (tra cui il bisabololo e la camazulene). Questi componenti le conferiscono proprietà calmanti, antispasmodiche, antinfiammatorie e digestive. Non a caso viene spesso consigliata in caso di tensioni nervose, disturbi del sonno o piccoli problemi digestivi.
A cosa fa bene
L'uso più comune della camomilla è come rimedio naturale contro insonnia e ansia: bere una tazza di infuso alla sera aiuta a rilassare il corpo e prepararsi al sonno. È anche utile in caso di cattiva digestione, gonfiore addominale o crampi grazie alla sua azione rilassante sulla muscolatura liscia. Applicata localmente (in forma di impacchi o lavaggi oculari), la camomilla può lenire arrossamenti della pelle, irritazioni agli occhi e infiammazioni leggere della mucosa orale.
Controindicazioni
Nonostante la sua fama di pianta "dolce " , la camomilla non è esente da controindicazioni. È sconsigliata in caso di allergie note alle Asteraceae, come ambrosia o margherite. In rari casi può provocare reazioni allergiche anche gravi. Inoltre, se assunta in grandi quantità può causare sonnolenza eccessiva o interazioni con alcuni farmaci sedativi. In gravidanza è bene consultare il medico prima di farne un uso regolare.
Come si usa
La camomilla si utilizza principalmente sotto forma di infuso: si versano 200 ml di acqua calda (non bollente) su 1-2 cucchiaini di fiori essiccati, si lascia in infusione per 5-10 minuti e si filtra. Può essere impiegata anche per bagni oculari, impacchi per la pelle o suffumigi per liberare le vie respiratorie. In cucina trova spazio anche in preparazioni dolci e salate, grazie al suo profumo floreale.
Come si conserva
I fiori di camomilla essiccati vanno conservati in un contenitore di vetro o metallo, ben chiuso, al riparo da luce e umidità. È importante utilizzare un prodotto fresco: dopo 6-8 mesi, l'aroma e l'efficacia cominciano a svanire. Un buon modo per prolungarne la durata è conservarla in sacchetti ermetici in frigorifero.
Abbinamenti con altre erbe
La camomilla si abbina bene ad altre piante rilassanti come melissa, passiflora o lavanda per creare tisane calmanti e armoniose. In sinergia con finocchio o anice diventa un ottimo digestivo, mentre l'unione con liquirizia o menta piperita aiuta nei casi di raffreddore o mal di gola. È anche un buon correttore del sapore nelle miscele più amare.
Tisana Zenzero, Finocchio e Camomilla
digestiva, naturalmente dolce, buona anche fredda
Ricette con camomilla
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Tisana calmante serale: 1 cucchiaino di camomilla, 1 di melissa e 1 pizzico di lavanda. Infondere in 250 ml di acqua calda per 8 minuti.
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Latte alla camomilla e miele: portare a bollore una tazza di latte, aggiungere un cucchiaino di fiori di camomilla e lasciar riposare 10 minuti. Filtrare, dolcificare con miele e gustare prima di dormire.
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Biscotti alla camomilla: si possono preparare aggiungendo 2 cucchiai di fiori tritati finemente al'impasto classico dei frollini. Perfetti da gustare con il tè o per un momento rilassante.
👉 Curiosità: nell'antico Egitto, la camomilla era sacra al dio sole Ra e veniva utilizzata per curare la febbre. Gli antichi Romani invece la consideravano utile per la digestione e per profumare ambienti e bagni termali.
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